anno 2023 2024      

 

Il ricordo del 2070, le prospettive di una RF italiana

 

Nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si è tenuto il Forum Interdistrettuale dell'Amicizia tra i Distretti 2071 e 2072, con l’obiettivo di mantenere il fondamentale legame che esisteva nel vecchio indimenticabile Distretto 2070. Tra gli intervenuti, oltre al sindaco di Firenze D. Nardella, il Presidente Internazionale 2017/2018 Ian H.S. Riseley attuale Presidente della Rotary Foundation accompagnato dal Board Director Alberto Cecchini, dal Regional Coordinator RF Giulio Bicciolo e dal Regional Coordinator Grandi Donatori Massimo Ballotta.

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Con i Governatori 2022 – 2023 Nello Mari (D 2071) e Luciano Alfieri, rappresentato dal Past Governor Piero Pasini (D 2072) è poi intervenuto il nostro presidente Enrico Fantini con i ricordi della sua esperienza di RD Rotaract del Distretto 2070 nell’anno 2012-2013.

Nostri soci presenti Cristina Acidini, Federico Antich, Sara Ermini, Enrico e Fabrizio Fantini, Sandra Manetti e Simone Sderci, quest’ultimo e il nostro presidente accompagnati dalle consorti.

Dopo l’introduzione del DG Mari, il sindaco ha sottolineato la proficua collaborazione tra Rotary e Amministrazioni pubbliche, confermata dall’assessore Funaro che ha segnalato i tanti progetti condivisi. Interessante filmato montato dalle Teche RAI sulle iniziative rotariane seguite negli anni dal TG regionale, compreso il Premio Columbus. Enrico Fantini, quale ultimo RD del 2070 ha ricordato il suo anno.

 

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Le sue parole: “A dieci anni dall'annata da Rappresentante Distrettuale Rotaract, nella veste ora di Presidente del Rotary Club Firenze Est sono chiamato a ricordare il Distretto Rotaract 2070° ed in particolare il suo ultimo anno. Toscana, Emilia Romagna e Repubblica di San Marino, 60 Rotaract Club, circa 1200 giovani dai 18 ai 30 anni, tante sensibilità, storie, tradizioni di Club e territori diversi, spesso in competizione, a volte anche in contrapposizione, ma una grande ricchezza che ha portato il Distretto Rotaract 2070 a tanti primati ed attività importanti.

Come non ricordare la pronta risposta ed azione di service all'indomani dei terremoti dell'Emilia e dell'Aquila, oppure il service con UNICEF a favore delle donne in gravidanza in Afghanistan – oggi impensabile – che vide la presenza di Lino Banfi e che vinse il premio come miglior service alla Convention Internazionale del Rotary a Lisbona consegnato dal Presidente internazionale Sakuji Tanaka. Non vorrei inoltre dimenticare l'idea del primo Rotaract Day Nazionale per i 40 anni dalla nascita del Rotaract che vide proprio qui in questo salone gremito di giovani nel 2008 la presenza del Presidente Giulio Andreotti.

Insomma un Distretto, ma sopratutto un grande gruppo di giovani amici che ha vissuto con dispiacere la divisione ma che ha saputo sognare in grande e realizzare importanti attività che hanno formato loro stessi facendoli crescere nei valori di Paul Harris e del Rotary. Vorrei chiudere ricordando poi il motto della mia annata da Rapp resentante Distrettuale credendo che sia un bell'auspicio e monito per tutti noi: Se un uomo sogna da solo il sogno resta solo un sogno, se tanti uomini sognano la stessa cosa il sogno diventa realtà!”

Tra gli argomenti più rotariani, Ian Riseley ha annunciato la possibile costituzione di una fondazione italiana riconosciuta e affiliata alla RF mondiale, uno sviluppo certamente importante per favorire la progettualità nazionale.

In serata cena di gala alla ex Scuola di guerra aerea con protagonisti i Major Donor. Erano presenti un centinaio di rotariani di tutti e due i distretti, tra gli ospiti il presidente della Giunta regionale toscana E. Giani e il vice-comandante dell’ISMA col. R. Esposito. Per il Firenze Est Sandra Manetti e Giuliano Sistini hanno consegnato al presidente della RF Riseley un fascicolo in italiano e inglese sulla storia e i risultati del TeatRotary con le foto di tutte le edizioni. L’edizione definitiva del fascicolo sarà successivamente distribuita.

L’ing. Lebruto un passato nel settore tecnico, affronta da quattro anni una sfida professionale nuova che ha raccontato con pacatezza e documentato con le iniziative della società del gruppo FS a lui affidata, FS Sistemi Urbani.

Il piano di partenza sono le 2200 stazioni italiane, porte di accesso delle città di tutto il Paese che raccordano 17.000 km di rete ferroviaria. Un tempo bisognose di ampi spazi di manovra e cantieri permanenti, le stazioni, a cominciare dalle 624 da cui passa il 95% del traffico, sono oggi un’occasione di un’opera di ricucitura urbana e della conseguente valorizzazione immobiliare. In Toscana Pontassieve, Arezzo e Firenze Porta al Prato sono tre esempi importanti.

 I progetti di Arezzo, con lo scavalco della barriera ferroviaria e di Pontassieve, con la riattivazione di aree produttive, sono analogamente significativi dell’adattamento degli impegni di dismissione ordinata delle aree non più utilizzate dalla circolazione ferroviaria.

L’interesse dei nostri soci si è orientato verso costi e benefici, tempi di realizzazione e aree della Toscana di interesse di ciascuno. Come annunciato dal past-president G.L. Giuliattini Burbui l’impegno ferroviario del Club continuerà il 4 maggio (ore 17-19) con la visita ai laboratori e officine dell’Osmannoro.

Il confronto di questa sera ha coinvolto sia il livello club che quello distrettuale. Per quest’ultimo, il PDG A. Rispoli, presidente della commissione DEI del 2071 ha esposto gli obiettivi nell’ambito della cultura della diversità, dell’equità e della inclusività. La Commissione deve essere rivolta all’interno e all’esterno poiché la parola chiave è “Educare” alla capacità di unire persone di culture e stato sociale differenti.

E’ un problema importante per il Rotary dove il 5% dei soci lasciano abbandonano dopo 2 anni di affiliazione e il 10% dei soci entro 10 anni. Con una parola inglese retention (conservazione dell’effettivo, si sarebbe detto più chiaramente) è l’obietto DEI a livello interno. Verso l’esterno si è espresso con un esempio Andrea Pastorelli, amministratore delegato della Teach for Italy (Insegnare per l’Italia) organizzazione senza scopo di lucro, appartenente alla rete Teach for All in cui educatori e attori condividono l’obiettivo di contrastare le diseguaglianze educative .

Opera in oltre 60 paesi del mondo. In Italia coopera con i Ministeri dell’Istruzione e dell’Università e della Ricerca e opera con altri enti per costruire un movimento dedicato al contrasto delle diseguaglianze educative, purtroppo gravi nel nostro Paese. In particolare l’obiettivo di rafforzare la scuola pubblica è considerato prioritario poiché classe, scuola ed ecosistema educativo sono tre fondamenti necessari allo sviluppo della società. Testimonianze efficaci sono state offerte dalla dott.ssa Maddalena Meucci (fellow 2021-2023 di Teach for Italy) che ha descritto il piano/programma di fellowship.

In pratica Teach For Italy - Insegnare per l’Italia recluta e seleziona giovani talenti italiani per insegnare per un minimo di due anni in contesti dove le sfide legate alla povertà educativa sono maggiori, sostenendoli attraverso un programma di formazione professionale.

La visita a Città della Pieve sulle orme del Perugino in occasione del 500° anniversario della morte del pittore ci ha riservato, insieme con una giornata di luce splendida, uno sguardo alla città attraverso due delle opere più belle del pittore rinascimentale Pietro Vannucci detto “Il Perugino”, maestro di Raffaello, veri capisaldi della storia dell’arte del Rinascimento italiano.

Accompagnati dalla giovane Rebecca, studentessa a Firenze di storia dell’arte e volontaria del FAI, abbiamo scoperto l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi dove è conservato l’Adorazione dei Magi, recentemente sottoposto ad un attento restauro. In Cattedrale (Diocesi di Perugia – Città della Pieve) abbiamo ritrovato il Perugino del Battesimo di Cristo, altra opera fondamentale da lui lasciata alla sua terra, nella quale, dopo i successi e qualche difficoltà a Firenze e Roma, trascorse l’ultimo periodo della sua vita.

All’Hotel Vannucci il pranzo con gli amici del Rotary Club Città della Pieve – Terre del Perugino, presieduto dal papà del nostro segretario, Pino Piscitelli.

Durante la riunione, con l’ingresso di un nuovo socio, scambio di informazioni sui due club che tra l’altro il prossimo anno saranno entrambi presieduto da una donna.

La visita si è conclusa a pomeriggio inoltrato a Castiglione del Lago con il percorso museale guidato che si snoda all’interno delle sale del Palazzo della Corgna e sulla Rocca del Leone, fortificazione dominante il Lago Trasimeno.

Guido Giuseppe Abbate, del R.C. Bologna Carducci (nella foto, al centro seduto insieme col presidente Fantini e il DGD Belli) ricoprirà la carica di Governatore del nostro Distretto per l’anno rotariano 2025-2026. Il R.C. Bologna Carducci fu fondato nel 1993 quasi insieme al R.C. Firenze Brunelleschi, quest’ultimo voluto dal compianto fondatore del Firenze Est Lamberto Ariani.

I due club furono i primi ad accogliere da subito socie donne, allora una scelta per niente consolidata. Odontoiatra, è tesoriere dell’ANDI a Bologna. 60 anni, nato ad Arezzo, il dott. Abbate si è dapprima laureato in medicina a Bologna e successivamente in odontoiatria presso lo stesso ateneo.

Il tema, Le nuove generazioni, partner nell’azione rotariana, ha condotto ad una significativa riflessione sulla recente integrazione del Rotaract nella struttura del Rotary, non più progetto ma parte attiva, come ha attestato anche l’intervento di Greta Martini che come il presidente Fantini ha ricoperto il ruolo di RD del Rotaract.

Presenti anche gli amici dell’Interact con la presidente Rachele Monaco. Come sempre il legame con gli amici di Bologna ha avuto il suo ruolo ricordando l’indimenticabile distretto 2070 che ha unito i due versanti dell’Appennino fino al 2013 e che continua con numerose attività comuni come il recente RYLA.

Il corso IT-MED3, giunto alla IV edizione, è stato promosso dal nostro Federico Antich con la partecipazione di altri soci, tra cui l’esperta Claudia Caluori. Erano presenti rappresentanti del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, che hanno preso parte attiva al corso anche assicurando un supporto logistico importante. La collaborazione con la Croce Rossa non è casuale, considerando il ruolo che il Corpo assume nelle aree di crisi in tutto il mondo in uno spirito parallelo a quel servizio alla costruzione della pace che il Rotary persegue, anche attraverso la prevenzione e soluzione dei conflitti attraverso gli strumenti della mediazione.

Va ricordato come, accanto ad iniziative di club di tutto il mondo, negli ultimi dieci anni la Fondazione Rotary abbia conferito oltre 1.450 borse di studio con sovvenzioni globali, di cui più di 450 assegnate nell’area della costruzione della pace e della prevenzione dei conflitti