anno 2023 2024      

 

Con l’assistenza delle significative immagini di unaccurato filmato il relatore ha spiegato origini e attualità del lavoro in foglia d’oro, tipico di Firenze e portato dall’esperienza artigianale anche a livello di industria, rivelando una qualità che i presenti hanno bene afferrato seguendo con attenzione ed animando il dibattito nel quale sono intervenuti esperti come l’amico Maselli e altri, appassionati, diremmo, come Rogantini , Fossi, Fioretto, Claudia Tinti, Tonelli.

La famiglia Manetti, d’altra parte porta avanti l’attività di Battiloro sin dal 1600. Quindici generazioni hanno prodotto e producono a Firenze la foglia d’oro vero e d’argento vero della miglior qualità, seguendo metodi e tradizioni antiche ma utilizzando strutture e tecnologie tra le più all’avanguardia nel mondo. In tutto il mondo l’oro dei Manetti risplende su importanti monumenti ed è presente nei settori dell’artigianato, dell’arte, dell’interior design ascoltando le esigenze dei clienti per applicazioni talvolta innovative che hanno incluso le esperienze uniche dell’oro alimentare.

L’incontro con la montagna, in casa Azzaroli un evento che ricorre fin dalla più tenera età, è stato il tema della riunione nel quale l’amico relatore ha trasfuso esperienza e passione ma soprattutto rispetto per i monti e la natura. E’ attraverso questa attività di disseminazione e alfabetizzazione che il Club Alpino Italiano, anche a Firenze, porta i ragazzi a comprendere la montagna e vivere nella natura con senso di appartenenza al territorio e alla squadra con cui si sale.

Se il bambino manifesta subito la propensione alla scalata, basti pensare ai mobili di casa, quanto più i ragazzi potranno apprezzare la montagna e imparare – divertendosi – a valutare i segni della natura, degli animali e del tempo.

Nel dibattito, assistito da numerose immagini, Fabio Azzaroli, ha fornito significativi consigli sull’approccio alla montagna in una riunione che è finita oltre le 15 senza il minimo cedimento

Continuando una simpatica tradizione, la riunione di oggi si è svolta al Circolo Tennis Firenze. Fondato nel 1898 per iniziativa di 30 soci fondatori, in parte fiorentini e in parte inglesi, è il quinto circolo italiano ad iscriversi all'Associazione italiana di Lawn Tennis istituita a Roma il 16 aprile 1894. Come ha detto il presidente Quagliotti ricordando l’impegno verso i giovani, il Circolo ha avuto dai settori giovanile e femminile alcune delle più grandi soddisfazioni. Anche il dott. Pennisi ha insistito sugli oltre 150 giovani oggi tra gli allievi della scuola ed entrambi sottolineato il valore del Torneo giovanile.

Tradizionale incontro di fine luglio e un simpatico arrivederci a settembre. Forse alcuni soci profitteranno delle vacanze per visitare altri club, una pratica molto utile per comprendere l’estensione del Rotary nel mondo e avvicinare amici di altri Paesi e regioni sempre bene accolti.

Durante il mese d’agosto si svolgono le riunioni estive dell’Area Medicea. Già lunedì 3 agosto 2015 si è svolta a cura del RC Michelangelo una manifestazione per Francesco Ferrucci e la sera a cura RC Firenze, una conviviale con Riccardo Marasco.

Lunedì 10 agosto (19:30 - Hotel Laurus al Duomo, via de’ Cerretani 54r) apericena con intervento di Giannina Poletto: “La notte delle stelle cadenti”. E’ obbligatoria la prenotazione entro il venerdì precedente.

Venerdi 28 agosto - ore 20 - a Forte dei Marmi Hotel Negresco, riunione conviviale in interclub con i Rotary club di Area Medicea in occasione dei Fuochi di S. Ermete - Prenotazione obbligatoria entri il 23 agosto in segreteria del RC Fiesole causa posti limitati.

La fine di luglio ci ha dato anche buone notizie, come quella sotto riportata, del passaggio di un anno senza nuovi casi di polio in Nigeria.

Milanese, laureato in ingegneria meccanica al Politecnico, Giorgio Parmeggiani era arrivato a Firenze a poco più di quarant’anni, con un curriculum già straordinario, per assumere la direzione generale della ACET-SIME ed è nella nostra città che aderì al Rotary, vivendo poi tutto il resto della sua vita, accanto alla moglie Ida. E’ col pensiero a quest’uomo di successo e nello stesso tempo mite e cortese e alla sua bella famiglia che la presidente Cardinale ha ricordato in apertura dell’odierna riunione la scomparsa di Giorgio del quale ha sottolineato l’impegno rotariano.

Presidente nel 1987-88 si deve alla sua opera la creazione del percorso “100 Manager” che intraprese insieme con Romano Boretti. Dedicato ai giovani dell’ultimo anno del liceo, il progetto permetteva incontri con professionisti e dirigenti per favorire il loro orientamento universitario e lavorativo. Da quella esperienza nacque l’attuale progetto “100 Artigiani” che promuove la formazione di studenti del Liceo Artistico. Giorgio seppe dunque inserirsi a Firenze con tipica operosità lombarda e grande senso dello stare insieme. Tra i suoi ricordi più curiosi dell’incontro con la nostra città, l’attraversamento precipitoso, in macchina, proveniente da Roma, nella notte del 3-4 novembre 1966 mentre dilagava l’alluvione.

Lo storico legame tra Leonardo da Vinci e Milano non passa solo attraverso i capolavori d’arte (Cenacolo di s.M. delle Grazie) e di ingegneria (i Navigli) ma anche da una vigna, situata nella Casa degli Atellani, di fronte al cenacolo a corso Magenta. In occasione dell’Expo la storia della vigna che nel 1498 Ludovico il Moro, duca di Milano, regalò a Leonardo ed egli curò con ogni cautela.

Rispettando filari e vitigno originari, la vigna di Leonardo da Vinci è stata ricostruita, ripercorrendo anche la storia agricola di Milano poiché in quella zona si trovavano campi e il giardino della Casa degli Atellani, nell’area che apparteneva allora alla vigna grande di San Vittore.

Gli Atellani, alleati del Moro, parteciparono alla idea del duca di rendere la Basilica di Santa Maria delle Grazie il mausoleo degli Sforza e costruire un quartiere residenziale dove insediare i suoi uomini più fedeli. Oggi l’Università di scienze agrarie di Milano e la Confagricoltura insieme con la fondazione Portaluppi e i proprietari della casa hanno deciso di ripiantare la vigna di Leonardo da Vinci e di aprire la casa e il giardino degli Atellani al pubblico. Una curiosità ma anche un recupero eccezionale per Milano e l’Italia che ha trovato un pubblico vastissimo tanto che molto spesso ha fatto il tutto esaurito. Luca Giannozzi, che molti ricordano socio del nostro club ne ha raccontato la storia con passione spiegando le prospettive di un’iniziativa che è insieme storica ed attuale, collocandosi peraltro nelle numerose iniziative italiane per l’EXPO 2015.