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Gianluigi Giuliattini Burbui appartiene alla generazione di ingegneri ferroviari che hanno vissuto il passaggio all’alta velocità, quando negli anni ottanta la direttissima Firenze-Roma consentì per prima di raggiungere i 250 km orari e ridurre drasticamente i tempi di percorrenza sull’asse principale delle comunicazioni della penisola.
Già allora si pose il problema di superare il nodo di Firenze, un lungo laccio di binari che circonda la città da Rifredi a Campo di Marte lasciando da parte la stazione di Santa Maria Novella, capolinea della direttissima inaugurata nel 1932 tra Firenze e Bologna e delle storiche linee per Lucca- Viareggio e Pisa-Livorno. Ricorderanno i viaggiatori che i primi treni veloci fecero fermate a Rifredi, Campo di Marte e perfino allo Statuto ma anche che Santa Maria Novella non è mai stata abbandonata nonostante i numerosi progetti, fino all’ultima polemica questione della stazione sotterranea ancora di fatto in costruzione nella zona di via Circondaria e che ora appare bloccata. Degli sviluppi ci parlerà l’ing. Gentile il 1° dicembre, della situazione sul campo e del ruolo di Firenze nel trasporto ferroviario, storicamente rilevantissimo, ci ha anticipato Gianluigi questa sera sottoponendosi poi a numerose domande dei presenti che hanno approfondito un tema tra i più rilevanti per la nostra città.
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La Festa del Vino a Montepulciano nasce nel 1998 con il fine di raccogliere fondi per la neonata iniziativa dell’ippoterapia a favore dei ragazzi diversamente abili. Il successo di entrambe le iniziative è andato crescendo nel tempo e il richiamo delle terre poliziane con la fama internazionale di Montepulciano e del suo vino Nobile hanno portato molti rotariani italiani e stranieri alla festa del vino permettendo al locale Rotary Club di ottenere ottimi risultati sia in termini di raccolta fondi sia in termini di nuovi contatti e nuove amicizie rotariane. in questa edizione della Festa del vino anche una delegazione di nostri amici, guidati dal presidente, ha visitato cantine, vigne, agriturismi; acquisendo conoscenze sulle caratteristiche del vino Nobile di Montepulciano e delle tradizioni culinarie poliziane per pranzare in piena amicizia rotariana.
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Il Centro Trapianti di Midollo Osseo (TMO) della AOU Careggi ha probabilmente superato in 28 anni di attività i duemila trapianti di cui più della metà autologhi. Centro adeguato ad effettuare trapianti autologhi ed allogenici da donatore familiare e non familiare accreditato a livello europeo, svolge attività di prelievo di cellule staminali emopoietiche di midollo da donatore volontario per il Registro Toscano Donatori di Midollo Osseo.
E’ in questo ambiente di eccellenza scientifica e di umana speranza che si muove – sotto la guida del fotografo Federico A. Cutuli – il progetto delnostro Rotaract per una mostra fotografica sul Centro. Le sensazioni che ci sono state raccontate da quanti hanno partecipato sono forti specialmente per chi ci è passato. E dall’esperienza di un tempo non passa mai nascono i tempi fotografici di cui abbiamo visto alcune anteprime. Le storie, dicono della volontà di tornare ad una vita normale e insegnano a noi a gustare ogni momento della vita e a riflettere sui nostri limiti. Il Rotaract Firenze Est produrrà la mostra per questi motivi e il Rotary Club è orgoglioso di sostenere l’iniziativa.
Durante la serata, il prof. Rossi Ferrini e tre suoi colleghi del TMO hanno parlato delle tipologie di malattie che si curano con il trapianto di midollo e su come ci sia un forte bisogno di potenziali donatori di midollo. Oggi in Italia sono circa 370.000 , pochi in confronto ai milioni che si contano in altri Paesi come la Germania. E’ dunque opportuna il rinnovo di una campagna di diversi anni fa che renda donatori persone più giovani poiché dopo i 55 anni la tendenza è a non accettare le donazioni.
La mostra, ha detto Cutuli, nasce dalla volontà di chi, avuto la mamma ricoverata al TMO, vuole ricordare proprio l’idea della signora che non è sopravissuta alla malattia ma che fu colpita dall’ambiente e dal clima all’interno della struttura, con un’affezione paziente-famiglia-personale ritenuto non comune. La mostra verrà allestita verso marzo-aprile.
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Giovanni Gamannossi ha un’intensa esperienza nella gestione di portafogli; invita aguardare ai mercati finanziari con prudenza e lungimiranza. Le serie storiche ci avvisano che l’inflazione, oggi sottozero, ha visto calare il rendimento de titoli di Stato, dal 1995 a oggi iragione di un rapporto di 10 a 1, riducendosene anche la garanzia. In tale contesto non meraviglia che la liquidità delle famiglie abbia raggiunto in Italia quota 883 miliardi di Euro, una cifra che mette paura, perché rappresenta anche una misura del difficile rapporto tra risparmiatori e banche.
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L’esperienza della nostra relatrice , la Prof.ssa Giglioli Sacerdoti Mariani, è tale da affascinare anche il più appassionato abitante di Firenze che, pur consapevole della presenza di tanti letterati ed artisti anglo-americani in città nel corso del XIX secolo, non può non restare colpito dalla rilevanza del tema Firenze nella vita di questi artisti, lontani eppure così inseriti nella nostra storia. Tutti i luoghi da non perdere per rivivere l'esperienza degli Americani dell'Ottocento che rimasero affascinati dalla Firenze rinascimentale.
Tra le donne la poetessa Elizabeth Barrett Browning (morta a Firenze nel 1861) è forse la più famosa insieme alla scrittrice, giornalista e patriota Margaret Fuller, che scrisse una Storia della Rivoluzione Italiana, saggio in cui narrava le vicissitudini della Repubblica Romana e dei suoi protagonisti, purtroppo perso nel naufragio in cui perse la vita nel 1850 ormai in vista dell’America.
Basterebbero questi pochi esempi tratti dalla memoria per comprendere come l’800 abbia riservato, nella fucina del Risorgimento, i contributi e i misteri, anche personali, di ogni parte del mondo. Ma è solo un punto di partenza per approfondire
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Grazie all'acquisto da parte dello Stato dello Stemma che Donatello fece per Roberto Martelli, scelto da una commissione di esperti per la risoluzione dell'Eredità Bardini, nel 1998 si è giunti alla donazione dell'immobile e della sua vincolata collezione. Così è nato il Museo di Casa Martelli oggetto della nostra visita, guidati dalla dott.ssa Monica Bietti che ne ha curato il restauro fino alla riapertura al pubblico. Il palazzo, appartenuto per secoli alla nobile casata, passato in proprietà alla Curia fiorentina, a cui lo aveva lasciato Francesca Martelli alla sua morte nel 1986, è ora proprietà dello Stato italiano nel quadro dei Musei che fanno capo al Bargello.