anno 2023 2024      

 

E’ difficile, arrivando a Dresda, specialmente per la via fluviale non essere affascinati dal profilo dei suoi monumenti che le valgono il titolo di Firenze sull’Elba. Altrettanto emozionante è riconoscere l’altissima mole della Frauenkirche, ricostruita solo undici anni fa, dov’era e com’era, dopo esser stata lasciata in macerie per decenni dall’incuria del regime comunista della RDT. Ancor più emozionante è vedere come la città abbia ripreso il suo posto nel panorama culturale europeo, dove la collocò Augusto il Forte, re di Sassonia e di Polonia.

A 150 km da Praga, ad altrettanti da Berlino, Dresda si stende sull’asse che unisce la Mitteleuropa all’area baltica, lungo la strada, oggi definita dall’autostrada numero 4 che dall’imperiale Aquisgrana, raggiunge attraverso la romana Colonia, la linea dell’Oder e punta oltre verso Cracovia e l’infinita Russia.
E’ qui – che dal 26 al 29 maggio - si è svolto il tradizionale incontro quadrangolare con i Rotary Club RC Wiesbaden-Rheingau, Bruxelles Ouest, Paris La Défense Courbevoie.

Per motivi familiari la nostra presidente non ha potuto partecipare, delegando il past-president Luigi Cobisi, Presidente della Commissione Club Gemelli, di rappresentarla. In una lettera ai presidenti dei club gemelli Letizia ha confermato la positiva conclusione del progetto comune dello scorso anno concludendo come “il nostro comune impegno gratifichi il significato della nostra unione, della nostra convinzione di “fare Rotary” con profondi sentimenti di vicinanza a chi ha bisogno del nostro aiuto”.

Il Service che abbiamo realizzato in comune tra i quattro Club ed il Rotaract, con l’acquisto di un'auto medicata a favore della comunità “Africa Casa Maria”, in Kenia. Una iniziativa umanitaria già avviata nel 2004 dal Distretto Rotary 2030 e sostenuta dai Distretto Rotaract 2030 e 2071, a favore della Missione di Ndaragwa (Kenya). Un progetto nato nel quadro Alimentazione, Salute e Alfabetizzazione a favore di oltre 1000 orfani e ragazzi di strada da 0 a 18 anni.

In questi anni, sono sati realizzati, con il sostegno del Rotary, una Casa di Accoglienza, una Scuola Materna, un complesso Fattoria Agricola, un Dormitorio per ragazzi, Locali per Laboratori di Artigianato, un Campo sportivo polivalente. L'automobile medicata, che abbiamo acquistato quest’anno, in collaborazione con i nostri Rotary Club gemelli ed i Rotaract, permetterà il trasporto dei bambini malati della piccola comunità fino al più vicino ospedale.
I nostri amici tedeschi – a loro volta – hanno proposto quale progetto comune di quest’anno la partecipazione ad una loro
azione sul territorio di Wiesbaden, un corso di lingua e cultura tedesca per immigrati. La Germania ha accolto, solo nell’ultimo anno almeno un milione di persone provenienti da diversi Paesi dell’Africa e del Vicino Oriente. Un primo gruppo di venti ha partecipato ad un primo corso nel quale gli stessi rotariani si sono impegnati per dare una mano. L’iniziativa si sviluppa in concomitanza con un grande sforzo nazionale.

Va inteso che la Germania dell’immediato dopoguerra accolse oltre 5 milioni di tedeschi provenienti dai territori dell’Est ceduti ad altri Paesi cui si unirono altrettanti lavoratori (oltre mezzo milione gli italiani) a partire dal 1962 e – senza contare i cittadini dell’allora DDR che trovarono rifugio all’Ovest – specialmente dagli anni ottanta tedeschi etnici della Russia (come la nota cantante Helene Fischer) e dei Carpazi (come la Premio Nobel della Letteratura Herta Müller) profughi delle guerre di Jugoslavia fino agli immigrati di oggi.

Le tensioni, ha detto nella serata inaugurale del Quadrangolare, l’ex ministro Gilliot, rotariano di Dresda non mancano ma la maggior parte dei tedeschi concordano che l’estremismo come quello manifestato da partiti xenofobi proprio nella capitale sassone non è la soluzione. E durante la nostra visita abbiamo potuto ascoltare – quasi all’improvviso – tutte le campane della città suonare insieme alle 23 di sabato 28 maggio per sottolineare la contrarietà all’estremismo.

La giornata di venerdì è stata dedicata ad una splendida gita sull’Elba con ritorno a bordo di uno storico battello a vapore. Abbiamo raggiunto l’area della Svizzera Sassone che dal fiume risale verdi colline sulle quali sono stati costruiti arditi castelli o la natura ha imposto forme rocciose singolari che i più avventurosi hanno scalato insieme con centinaia di turisti che avevano
pacificamente invaso i parchi nazionali.

La piccola crociera in nave, tre ore in tutto, ci ha restituito a Dresda con la sorpresa di vedere il profilo della città nell’ora migliore e poter ancora godere della visita ad alcuni monumenti come la cavalcata dei Re di Sassonia all’esterno del palazzo reale, opera in mattonelle di ceramica dal disegno impressionante.

Sabato è stato soprattutto il giorno della Frauenkirchen, l’opera che più di ogni altra testimonia la volontà dei sassoni di ricostruire la loro città dopo le distruzioni del 1945 e l’incuria del regime comunista della DDR. A 26 anni dalla riunificazione tedesca, la città ha recuperato questo ed altri monumenti con una meticolosa ricostruzione archeologica della chiesa. Costruita nel XVIII secolo dalla comunità evangelica la chiesa è ora gestita da una fondazione che ne garantisce la visita e il mantenimento dopo la riapertura nel 2005. In 11 anni l’anno visitata alcuni milioni di persone salendo sulle tribune del pubblico che la grande cupola sovrasta su una base di poco più di trecento metri quadrati.

Il 13 febbraio 1945 un insensato attacco aereo britannico distrusse la città con bombe incendiarie che bruciarono Dresda mentre la Frauenkirche restava miracolosamente in piedi consentendo a quanti vi si erano rifugiati di scappare. 24 ore dopo il calore faceva crollare la chiesa.

Le rovine – monumento contro la guerra disse il regime della DDR – restarono per 45 anni in attesa finché non si pose mano, ritrovata la libertà, alla ricostruzione che oggi (foto SM) riporta lo splendore del passato e completa il panorama della città. Nella serata di gala l’emozione di quanto visto nella giornata non ha mancato di entrare nei discorsi dei tre presidenti dei club gemelli. Michael Germann – che è sassone – ha sviluppato, da presidente del Rotary Club Wiesbaden Rheingau, il tema dell’Europa e di come essa venga percepita in una città tanto provata dalla storia ma che ha saputo risollevarsi. Parlando delle recenti tragiche esperienze delle loro città Daniel Haumont, presidente del RC Paris La Défense Courbevoie e Alain Vanrillaer, presidente del RC Bruxelles Ouest, hanno sottolineato il coraggio che ciascuno porta in questi frangenti.

Ne fu dimostrazione la partecipazione dei giovani al RYLA internazionale di Parigi la settimana dopo gli attacchi di novembre 2015 per la quale Daniel ha ringraziato il Firenze Est e la nostra Claudia Caluori. Alain ha invitato tutti alla prossima quadrangolare a Bruxelles, senza paura, nei giorni 25-28 maggio 2017.

Domenica 29 maggio i rappresentanti dei club hanno ratificato le proposte di azioni comuni e condiviso opinioni sull’andamento dei diversi club. Riproposta anche la possibilità di RYLA internazionale a Parigi e esaminata una prima versione del programma della prossima Quadrangolare, alla quale i 4 si sono dati appuntamento.

 

 

Discorso Di Luigi Cobisi in rappresentanza del Presidente Rotary Firenze Est:

Liebe Rotarische Freunde, Liebe Gäste!
ich frohe mich sehr Ihnen allen die Grüssen und Freundschaft unserer Präsidentin und aller Mitglieder des Rotary Clubs Firenze Est bringen. Zum Glück nimmt den Incoming Präsident Giuseppe Rogantini zu unserer Delegation teil. Wir haben doch die Zukunft gesichert!

Demain matin on parlera du projet commun qu’on avait décidé ensemble à Florence l’année passée. Nous sommes trés heureux des vous confirmer que maintainant une auto avec des équipements medicales roule en Afrique, tout en portant des aides trés importants à la population de localitées dispersées. Un nouveau projet sera choisi demain, avec le quel on developpera encore plus concretement nôtre amitié.

A Dresda abbiamo fatto l’esperienza d’un’altra parte della nostra amicizia, quella che io chiamo della diplomazia parallela. L’Europa vive in questi ultimi mesi un malessere. Un referendum in Inghilterra può cambiare l’Unione e i risultati di altre elezioni possono resuscitare gli stati nazionali. Per la mia generazione, uscita dal baby-boom del dopoguerra, è impossibile rivedere ancora una volta le frontiere. Mio padre fu costretto a portare le armi contro altri giovani europei, io ho avuto la fortuna di vivere e viaggiare in pace con i loro figli e figlie: dovremmo noi accettare che i nostri successori siano divisi di nuovo dal filo spinato? La nostra diplomazia parallela può evitarlo.

Nous venons d’expériences de vie beaucoup differentes mais au Rotary nous montrons que toute tension peut être franchie. Nous parlons des langues differents mais au Rotary on peut se comprendre l’un avec l’autre. Chacun parlant un peu de la langue des autres ; ainsi que ceux qui parlent mieux Italien, Français ou Allemand peuvent aider les autres, sans tension, en toute amitié.

In 40 Jahren haben wir starke Freundschaften geschafft. Erlauben Sie mir voraussagen, dass sie noch tiefer werden können. Und mit dieser Sicherheit, erneue ich nochmals meinen Dank an unsere Gastgeber von Wiesbaden und Dresden und Ihnen alle, liebe Freunde.

Y ahora querido Miguel, antes de terminar, unas palabras para ti solo, que compartes con migo un idioma mas, el
español, quisiera entregarte un regalo que hemos traido especialmente para ti desde Italia…