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Gli Ordini Cavallereschi e la loro attualità
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Nella penombra della tavernetta, i cavalieri antichi hanno sfilato, condotti dal relatore, dai tempi delle Crociate fino ai giorni nostri tra atti di eroismo e debolezze umane. Ma oggi, a parte la storia, hanno ancora senso? La Repubblica stessa ha istituito l’ordine al merito proseguendo la tradizione del Regno. Si osservi che sul sito del Quirinale le onorificenze sono elencate dal 1793 ad oggi.
C’è quindi una linea di merito che unisce i cavalieri di un tempo a quelli di oggi. In 232 anni la Presidenza della Repubblica ne ha censiti 1.501.288. Al contrario gli Ordini di Paesi esteri o di antiche casate sono estranei al nostro ordinamento per quanto, come i titoli nobiliari, non siano spariti nell’età repubblicana, rappresentando legami storici importanti.
Purtroppo si presenta talvolta, ma accadeva anche in altri tempi, che qualcuno tenti di sfruttare le aspirazioni cavalleresche e nobiliari di comuni cittadini. Si apre qui un’indagine che tocca la sociologia ben più della storia.
Rotary Run 2025
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Preceduta da un battage pubblicitario insolito, radio, manifesti sui bus ecc., la Rotary Run ha cercato il suo posto tra le numerose attività podistiche della città, invadendo l’Oltrarno. L’edizione 2025 sostiene un progetto di straordinaria importanza insieme ad AIL – Associazione Italiana contro le Leucemie, i linfomi e il mieloma: la ristrutturazione di stanze medicalmente attrezzate, dedicate alla dimissione protetta e graduale dei pazienti che hanno affrontato un trapianto di midollo osseo.
La manifestazione si è articolato su due percorsi pensati per tutti: una camminata di 3,5 km, adatta anche alle famiglie e una corsa di 10 km con un tracciato più impegnativo, tra il Carmine e Bellosguardo. La delegazione del Firenze Est è stata composta dal presidente Cortigiani insieme con gli amici Cozma, D’Antona, Nisticò, Penco, Quadrini
La Villa Demidoff e Novoli: dalla Polverosa al nuovo centro di Firenze, una storia secolare
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La Chiesa di San Donato in Polverosa è una delle sorprese più significative che Novoli, quartiere di apparente recente costruzione, riserva al visitatore. Risale a oltre mille anni fa, vi partirono nel XIII secolo migliaia di cavalieri per le crociate e fu sede, praticamente inglobato dal gigantesco progetto della villa Demidoff, dovuta al principe russo che nel XIX secolo decise di vivere a Firenze.
Officiata da don Mauro, la Messa per i nostri defunti, ha ricordato quanti ci hanno preceduto nel Club. In un breve intervento, prima di leggere la preghiera del rotariano, il presidente Cortigiani, indossando il collare con i nomi dei presidenti del passato, ha rivolto un pensiero a quanti di loro sono scomparsi.
Nella sala teatro abbiamo poi ascoltato la conferenza dell’ing. Rubbieri che ha ripercorso le vie del quartiere secondo le direttrici delle vie che escono da Firenze verso ovest, presenti il presidente dell’attuale Quartiere 5 F. Ferraro e la consigliera comunale A. Innocenti che hanno portato il loro appoggio all’iniziativa del Club che ha accompagnato la visita a Novoli con un service a favore della Associazione Sale della Terra che opera in Congo per l’istruzione dei giovani africani (Istituto industriale a Mahamba) e l’obiettività dell’informazione con Radio Moto nel Nord Kivu.
L’ing. Rubbieri, dopo la storia del Quartiere, si è concentrato sulla Villa Demidoff che il principe russo costruì nell’ottocento come una reggia rinascimentale con un giardino di eccezionale importanza. Circa cento anni fa, dopo che in quelle terre si erano sviluppate novità di ogni genere, da una fabbrica di seta al primo campo da golf fiorentino, il complesso fu venduto e la successiva guerra mondiale ne distrusse l’immenso patrimonio di cui solo poche piante furono salvate al Giardino dei Semplici.
Nel dopoguerra lo sviluppo urbano, industriale, abitativo e oggi terziario (università, Regione, tribunale) ne hanno cambiato completamente il volto. Sorprendentemente, però, il corpo principale della villa e la Chiesa sono stati recuperati da una ristrutturazione accurata una decina di anni fa, creando una nuova vita per gli spazi rimanenti. E’ ciò che è accaduto anche altri edifici storici di Novoli che dalla via polverosa sono divenuti piccoli gioielli nel nuovo centro metropolitano.
Crimini di guerra nazisti: perché il risarcimento grava sullo Stato Italiano
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Nelle penombre del Circolo Ufficiali, la riunione ha cercato di fare luce sulla lunga vicenda dei risarcimenti ai familiari delle vittime di stragi naziste, compiute in particolare tra il 1943 e il 1944 durante la violenta ritirata germanica in Italia. L’avv. Diego Cremona ha sul tema un’esperienza profonda, giuridica e umana. Spesso ha incontrato il nostro presidente avv. Cortigiani, controparte necessaria quale avvocato dello Stato. Se infatti già nel 1961 la Repubblica federale di Germania concluse importanti accordi con altri stati europei per indennizzare le vittime delle persecuzioni naziste, la vicenda italiana, allora apparentemente conclusa con un versamento di 40 milioni di marchi, è proseguita sia contro la stessa Repubblica federale che verso l’Italia.
Le cicatrici di quella stagione di violenza continuavano a far male ma la crescente integrazione europea e il tempo trascorso, come accaduto anche in altre questioni di guerra, rendevano gli stati, a cominciare dall’Italia, estremamente prudenti. E’ in questo clima che la Germania ha contestato la decisione dell'Italia di consentire alle vittime di citare in giudizio i crimini di guerra nazisti nei suoi tribunali civili, ricorrendo nel 2011 alla Corte internazionale di giustizia che si è pronunciata a favore della Germania, stabilendo che l'Italia era venuta meno ai suoi obblighi autorizzando tale procedimento.
Di conseguenza, il ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia non è più apparso un rimedio possibile per le vittime. La questione tornava italiana. Il Governo Draghi, nel 2022, è pertanto corso ai ripari istituendo un fondo di qualche decina di milioni nel bilancio dello Stato per pagare i risarcimenti via via decisi dei tribunali. Un fondo insufficiente, ha detto l’avv. Cremona che valuta in oltre 600 milioni il valore dei probabili risarcimenti.
A questo punto, rendendosi conto della difficoltà in l’Italia potrebbe trovarsi, ha esposto ragionevoli soluzioni politico-diplomatiche, tenuto conto che esistono in Germania istituzioni dedicate al ristabilimento di una memoria condivisa sui crimini del periodo nazionalsocialista, che potrebbero intervenire come hanno già fatto in alcune iniziative culturali. Nel dibattito interventi di Selleri, Cobisi, Azzaroli, Mazzoni, Taddei Elmi ed altri hanno permesso all’avv. Cremona di fornire importanti valutazioni sul tema che resta uno dei più dolorosi della storia della II Guerra Mondiale, le cui conseguenze ancora fanno male.
A oltre 80 anni di distanza la posizione dell’Italia è delle più complicate a causa della divisione che si produsse dopo l’8 settembre 1943 nella penisola con un popolo lasciato in balia di quanti si davano battaglia nelle sue terre e le cui sofferenza non sono finite.
Assemblea dei Soci per l’approvazione del bilancio consuntivo A.R. 2024-2025
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Il Club, riunito in assembea, ha ascoltato le relazioni del tesoriere 2024-2025 Domenico Ferraro del past president Stefano Selleri e dell’Organo di controllo Cinzia Nisticò.
Dopo ampia discussione il bilancio consuntivo chiuso al 30.06.2025 è stato approvato all’unanimità dei presenti.
In prosecuzione l’assemblea ha eletto Emanuele Bartoli quale Organo di controllo per l’a.r. 2025-2026.
XLIV Premio Columbus
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Domenica di festa per il RC Firenze Est che ancora una volta ha offerto alla città la cerimonia di premiazione del Premio Columbus. Presente il Gonfalone della Regione Toscana, nella Sala Michelangelo del Grand Hotel Baglioni il XLIV Premio Columbus - Cultura, Istituzioni, Sport è andato a tre figure simboliche dei ponti tra saperi, comunità e impresa: Mons. Timothy Verdon per la Cultura; la Scuola IMT Alti Studi Lucca per le Istituzioni; Gianni De Magistris per lo Sport. Nato nel 1948, il Premio Columbus ha fin dalle origini una doppia vocazione: celebrare la scoperta dell’America e riconoscere meriti altissimi a personalità che incarnino lo spirito dei “costruttori di civiltà” e l’energia visionaria che si associa a Cristoforo Colombo.
Dopo un’interruzione nel 1976, la tradizione è stata ripresa nel 1982, su impulso del Past President del Club rotariano Enzo Ferroni, già Rettore dell’Università di Firenze.” Come ha detto il presidente Gianni Cortigiani il Premio ha conferito riconoscimenti a giganti della scienza, dell’arte, dell’impresa e dello sport come Rita Levi Montalcini, Riccardo Muti, Franco Modigliani e Carlo Rubbia, Gino Bartali, Umberto Eco, Zubin Mehta, fino a istituzioni come la Scuola Normale Superiore di Pisa, l’Opificio delle Pietre Dure e realtà internazionali come il Consolato USA a Firenze. Un mosaico che fotografa, anno dopo anno, le eccellenze capaci di lasciare un segno oltre i confini disciplinari.”
E’ un’opinione condivisa dal DG Odello, che ha aggiunto come la promozione della cultura sia “nel DNA del Rotary”. Il Governatore, reduce da una impegnativa settimana di visite ai Club non ha voluto mancare all’appuntamento con il Premio Columbus, riconosciuto dal Distretto 2071 sin dalla fondazione anche appuntando il distintivo al nostro nuovo socio avv. Quadrini al termine della cerimonia.
La lezione colombiana è stata tenuta dalla dott.ssa Alessandra Griffo, delle Gallerie degli Uffizi e figlia del nostro past-president (1999-2000) il compianto Massimo Griffo. La conferenza, Intrecci americani, ha mostrato la presenza di Cristoforo Colombo nelle arti figurative, a cominciare dal celeberrimo ritratto opera di Cristoforo dell’Altissimo e parte della galleria di quasi 400 personaggi che i Medici vollero raffigurare agli Uffizi. La conoscenza colombiana accompagnò il Rinascimento anche visivamente, ha sottolineato la relatrice, nella foto sotto a destra durante il suo intervento.

Il momento della premiazione è stato come sempre solenne. Non è mancata l’emozione. Mons. Timothy Verdon, americano del New Jersey, ha imparato a Firenze il rapporto dialettico con la critica e lo stesso fiorentinissimo Gianni de Magistris ha ricordato il carattere dei suoi concittadini cui però è giunto l’abbraccio (atteso da tempo) con la rappresentante del Comune, l’assessore allo sport Letizia Perini. Di Toscana ha parlato il rettore della IMT di Lucca, che ha sottolineato come tre delle sette scuole italiane a speciale ordinamento siano nella nostra regione (IMT, S.Anna e la storica Normale).
Il premio a Mons. Verdon è stato consegnato da Cristina Acidini, che ha ricostruito la eccezionale traiettoria dello storico dell’arte americano trapiantato a Firenze; a Gianni de Magistris da Claudia Cozma, che ha ricordato i record dello sportivo che nella pallanuoto ha “fatto più goal di Maradona nel calcio” e all’IMT da Piermassimo Spagli, che ne ha ripercorso la presenza nella nostra terra anche per i costanti collegamenti con il mondo.
Di seguito il link al video completo della manifestazione



